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Motorshow, la passione dei motori sfida la crisi
 
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Un salone per esorcizzare il pessimismo

di Corrado Canali

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1 DICEMBRE 2008

Torna il Motor Show. E Bologna diventa il centro del mondo dei motori. La 33esima edizione del Salone internazionale dell'automobile apre al pubblico dal 5 al 14 dicembre su un'area coperta di 140mila metri quadrati, da aggiungere ai 90mila a disposizione nelle aree esterne.
Sono 304 gli espositori complessivi di cui 71 esteri provenienti da 19 Paesi. Sulle 11 aree esterne (una in più rispetto alla passata edizione) le 16 aziende coinvolte metteranno a disposizione del pubblico le loro novità per le prove su strada, mentre il MotorSport Stadium, lo spazio riservato alle gare, propone in sette diversi circuiti oltre 30 tra competizioni ed esibizioni, con circa 250 piloti impegnati.
Quanto alle novità di prodotto, sono oltre cento le anteprime che le case automobilistiche presentano: sette di queste sono mondiali e nove europee. Per quanto riguarda i servizi riservati ai visitatori, sono disponibili in vari parcheggi 13mila posti auto, le biglietterie sono 59, il personale impiegato è di circa 2mila persone.
Quella di quest'anno è un'edizione all'insegna delle novità e del rinnovamento, le due strade che possono portare l'auto fuori da tunnel, come spiega l'amministratore delegato di Promotor International Giada Michetti: «Il Motor Show apre in una situazione molto delicata e di questo abbiamo grande consapevolezza. Non è la prima volta che la manifestazione coincide con la fine di un'annata difficile: basti ricordare l'edizione del 1993, quando le immatricolazioni ebbero una contrazione del 29 per cento. Ciò nonostante, l'interesse del pubblico e delle case rimase intatto. Sebbene oggi il contesto sia diverso, la situazione è certamente difficile: è infatti in atto un cambiamento strutturale di tutta l'economia da cui anche l'automotive uscirà profondamente modificato. Serve un cambiamento, e cambiare significa confrontarsi con le problematiche legate ai temi più attuali: l'ambiente, i carburanti, la sicurezza e il contenimento dei costi, sia d'acquisto che di gestione». Non a caso il Motor Show numero 33 tiene a battesimo l'Innovation Cube, spazio dedicato all'innovazione tecnologica organizzato da Promotor assieme ad H2 Roma, la rassegna che annualmente fa il punto sugli sviluppi futuri del settore. Le 51 marche automobilistiche che hanno aderito all'appuntamento bolognese valgono il 94,4% del mercato italiano.
Tornano, inoltre, i treni speciali dalle principali città italiane, che consentono un risparmio fino al 21% rispetto a un acquisto tradizionale e che fermano nella stazione all'interno del quartiere fieristico. E da quest'anno si può stampare comodamente da casa propria il tagliando di accesso al Salone.
Collegandosi al sito www.motorshow.it si può comprare un biglietto valido per una giornata. Il costo è di 26 euro, due dei quali da versare a titolo di diritti di prevendita: una piccola spesa che evita lunghe code, consentendo l'accesso alle manifestazioni attraverso corsie preferenziali. L'acquisto si può effettuare non solo sul web, ma anche presso i punti vendita IndexPoint in tutta Italia, appartenenti al Circuito IpTicket. Per trovare il rivenditore più vicino basta collegarsi ai siti www.bestticket.it e www.ipticket.it.

CHI VA E CHI VIENE

Prime apparizioni
Al Motor Show tra le novità non ci sono solo i prodotti, ma anche le marche. A cominciare da Infiniti, il brand di lusso della Nissan fresco di sbarco in Europa che a Bologna mostra per la prima volta al pubblico italiano la sua raffinata gamma: il crossover Fx50 ed Ex37 e G37 declinata nella varianti di carrozzeria berlina e coupé. Esordio anche per Brabus, specializzato nel tuning di vetture Mercedes, smart e Maybach. E torna dopo lungo tempo un marchio prestigioso come Aston Martin.

Forfait eccellenti
L'altra faccia della medaglia, alla quale forse non sono estranee le politiche di taglio dei costi decise da diversi costruttori per fronteggiare la crisi, è costituita dall'assenza di Bmw e Mini, nonché del gruppo Koelliker (Mitsubishi, Kia e Ssangyong). È invece presente Hyundai nella sua nuovissima veste di filiale diretta del marchio coreano.

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